Statistica, Studi e Ricerche

Home ›› Argomenti ›› Statistica, Studi e Ricerche ›› BES - Benessere Equo Sostenibile ›› Bes delle Province 2021 - Ravenna

Bes delle Province 2021 - Ravenna

21-12-2021

 

 

Benessere-Equo-e-Sostenibile-nella-Provincia-di-Ravenna-2021

Il progetto Bes delle Province nasce nel 2013, da un’idea della Provincia di Pesaro-Urbino, con la finalità di disegnare un Sistema Informativo Statistico (SIS) per la misurazione del benessere equo e sostenibile a supporto della programmazione e rendicontazione delle Province e delle Città metropolitane. Gli indicatori del Bes delle Province spaziano in 11 dimensioni, seguendo una concezione multidimensionale del benessere attenta sia ai parametri economici, sia a quelli sociali e ambientali, corredati da misure di diseguaglianza e sostenibilità.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Di seguito viene riportato un estratto.

DIMENSIONE 1: SALUTE

Il quadro relativo alla dimensione Salute della nostra Provincia presenta quattro indicatori su sette migliori rispetto agli altri contesti territoriali. A seguito della pandemia di COVID-19 che ha colpito in misura rilevante l’Italia, caratterizzata da una struttura demografica molto anziana, le stime effettuate sulla speranza di vita per il 2020 suggeriscono una brusca interruzione ed una significativa inversione di tendenza nel processo di costante miglioramento della longevità. Per quanto riguarda la speranza di vita alla nascita, a fronte di una stima di circa 1 anno perduto in un solo anno a livello nazionale, si registra una diminuzione leggermente più marcata a livello regionale e una diminuzione minore a livello provinciale sia per gli uomini (da 81,8 a 81,2 anni), che per le donne (da 86 a 85,4 anni), confermando comunque indicatori più alti rispetto agli altri contesti territoriali.

 

DIMENSIONE 2: ISTRUZIONE E FORMAZIONE

La provincia di Ravenna si presenta con un profilo di benessere legato alla dimensione istruzione e formazione a livello intermedio rispetto agli altri ambiti territoriali. L’aumento della popolazione inattiva sul mercato del lavoro, quale effetto della pandemia di Covid-19, ha ripercussione sulla quota dei NEET (coloro che non studiano e non lavorano tra i giovani di 15-29 anni). In provincia, con un valore tra quello regionale e nazionale, l’indicatore si alza al 19,5% dei giovani. Con la chiusura degli istituti scolastici e universitari e lo spostamento verso la didattica a distanza, quale conseguenza della pandemia del 2020, si registra un generale peggioramento dell’apprendimento ed un acuirsi delle disuguaglianze. In provincia di Ravenna rimane superiore il punteggio medio ottenuto nelle prove di competenza numerica degli studenti delle classi quinte della scuola secondaria di secondo grado, mentre il punteggio medio nelle prove Invalsi di competenza alfabetica funzionale si abbassa e si attesta ad un livello intermedio rispetto alle corrispondenti medie territoriali di confronto. Nel 2020 la possibilità di partecipare ad attività di apprendimento, bruscamente interrotta quale conseguenza dell’emergenza Covid19, registra un generale abbassamento, per cui la provincia registra una percentuale nella partecipazione alla formazione continua minore -3,3 punti percentuali rispetto al valore regionale e -1,3 p.p. rispetto al nazionale.

 

DIMENSIONE 3: LAVORO E CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA

Tra i riscontri della pandemia si registrano la riduzione delle forze di lavoro e l'aumento della popolazione inattiva, non più disponibile a lavorare e che, scoraggiata, non cerca più un’occupazione. Il tasso di mancata partecipazione al lavoro (15-74 anni) (2020), ben inferiore a quello nazionale (-9,2 punti percentuali), aumenta di un punto percentuale rispetto al 2019, rimanendo pressoché stabile negli altri ambiti. Il tasso giovanile (al di sotto di 10 punti rispetto al nazionale) cresce di 4,3 p.p. In aumento di 0,2 punti percentuali anche la differenza di genere, che resta superiore al regionale (+1,5 p.p.), e leggermente inferiore al nazionale (-0,5 p.p.).Il tasso di occupazione (20-64 anni), pari a 72,7% (superiore al nazionale di ben 10 p.p), cala di quasi 3 p.p. rispetto al 2019 (-1,6 p.p. a livello regionale, -0,9 p.p. a livello nazionale). Tra i settori maggiormente colpiti dalla crisi economica, anche date le misure di contenimento dell’emergenza sanitaria, il commercio, il turismo, la ristorazione e i servizi privati alla famiglia, riportanti un importante numero di occupati nel ravennate. Il gap tra il tasso di occupazione femminile (20-64 anni) e maschile è ancora -15 p.p. Entrambe le componenti di genere, hanno risentito degli effetti del Covid-19, ma sono i gruppi di popolazione più vulnerabili, tra cui le donne, gli stranieri ed i giovani, a risentirne di più. Il tasso di occupazione giovanile (15-29 anni) inferiore di 35,8 punti rispetto al generale, perde 3,8 p.p. rispetto all’anno 2019.Il tasso di disoccupazione provinciale, superiore al regionale, ma comunque inferiore al dato nazionale, aumenta di 2,3 p.p. Il tasso giovanile (più alto del generale di 11,7 p.p.) aumenta di 7,7 punti percentuali. Nell’anno 2017 il tasso di infortuni mortali e inabilità permanente (inferiore di 0,8 p.p. rispetto al regionale, ma superiore di 1,5 al nazionale), importante per valutare la sicurezza sul lavoro, risulta in lento e progressivo calo in tutti i contesti.

 

DIMENSIONE 4: BENESSERE ECONOMICO

Il 2020 è stato un anno molto complesso per le famiglie, con un peggioramento della situazione economica familiare rispetto all’anno precedente, ma per testarne l’entità dovremmo avere dei dati più aggiornati relativi al reddito. L’analisi delle caratteristiche del collettivo degli anni precedenti è utile, però, a delineare la situazione economica di partenza di famiglie e individui. In aumento rispetto all’anno precedente, il reddito lordo pro-capite (annualità 2017) si attesta in posizione intermedia tra quello regionale e nazionale. La retribuzione media annua riferita al 2019 (rapporto tra la retribuzione annua dei lavoratori dipendenti del settore privato non agricolo assicurati presso l’Inps e il numero dei lavoratori dipendenti), che risente della stagionalità del mercato del lavoro ravennate, risulta invece inferiore. Rimane alta la differenza di genere nella retribuzione media annua dei lavoratori dipendenti (f-m), inferiore alla regionale e superiore alla nazionale.

 

DIMENSIONE 5-6-7: RELAZIONI SOCIALI - POLITICHE E ISTITUZIONI - SICUREZZA

In generale risultano positivi gli indicatori in tema “Relazioni Sociali” (in particolare nell’anno scolastico 2018/2019, le scuole secondarie di II grado nella provincia di Ravenna che hanno postazioni adattate per alunni con disabilità sono l’86,7%, registrando una percentuale maggiore rispetto agli altri contesti pari a 77,3% a livello regionale e 72,6% a livello nazionale) e “Politica ed Istituzioni”, per cui si registra a livello comunale un’ottima performance, raggiungendo la Gender Balance Zone (percentuale di donne elette compresa tra il 40% e il 60%). Rimangono invece non del tutto confortanti gli indici in tema di “Sicurezza”.

 

DIMENSIONE8: PAESAGGIO E PATRIMONIO CULTURALE

Per quanto riguarda la dimensione “Paesaggio e patrimonio culturale”: Ravenna, con i suoi otto monumenti iscritti nella Word Heritage List (Lista del Patrimonio Mondiale) e i suoi splendidi edifici paleocristiani, presenta una dotazione di risorse del patrimonio culturale (2020), nonché una densità del patrimonio museale (2019), più alta rispetto agli altri contesti. Maggiore, per il 2020, anche il numero di biblioteche per 100.000 abitanti. Nonostante la percentuale di comuni della provincia di Ravenna in cui sono presenti aree di particolare interesse naturalistico (presenza siti della RETE NATURA 2000) si attesti al 66,7%, si riconferma il dato del 2019 di una ridotta percentuale di densità di verde storico e parchi urbani di notevole interesse pubblico (0,1 mq per 100 mq di superficie urbanizzata). L’indicatore si riferisce, infatti, alle sole aree verdi vincolate ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.lgs 42/2004 e s.m.): spazi a cui si riconosce un interesse pubblico come giardini, parchi annessi alle grandi proprietà nobiliari, orti e giardini botanici, sempre se caratterizzati da rilevanza artistica o storica. Per la particolare posizione geografica ravennate, nonché all’attenzione espressa da Regione Emilia-Romagna per sostenere il turismo rurale ed alla notorietà mondiale di cui godono le produzioni tipiche romagnole, risulta particolarmente elevata la diffusione sul territorio delle aziende agrituristiche, attestandosi a 7,1 aziende ogni 100 kmq, superiore al dato regionale (+1,8 p.p.) e inferiore al nazionale (-1 p.p.).

 

DIMENSIONE9: AMBIENTE

Per quanto riguarda gli indicatori relativi alla dimensione Ambiente, risulta in aumento ed alta rispetto agli altri contesti la disponibilità di verde urbano ravennate. Più critici gli indicatori relativi alla qualità dell’aria (riferiti al capoluogo di provincia): mentre è stato rispettato il valore limite di 40 µg/m3 della media annuale di biossido di azoto, è stato superato per 51 gg il valore limite giornaliero (media giornaliera di 50 µg/m3 da non superare più di 35 volte in un anno) di PM10. La quota dei consumi di energia elettrica generata da fonti energetiche rinnovabili (idroelettrico, termico da biomasse, geotermico, eolico e fotovoltaico) è in crescita in tutti i contesti territoriali (+4,5 p.p. in provincia) confermando un valore per Ravenna (pari a 45,5%) superiore di 10,6 p.p. rispetto al valore nazionale e più del doppio del valore regionale (pari al 20,5%). Sia Ravenna, con una produzione da impianti fotovoltaici di 504,1 GWH pari al 2% della produzione italiana (8° posto a livello nazionale), così come regione Emilia-Romagna (terza regione dopo Puglia e Lombardia), con il 9,6%, raggiungono buoni risultati su scala nazionale. Anche il dato relativo al numero di impianti fotovoltaici installati per chilometro quadrato (6,4), conferma un dato migliore per il nostro territorio rispetto agli altri contesti (2,1 punti in più della regione e più del doppio del dato nazionale).

 

DIMENSIONE 10: INNOVAZIONE, RICERCA E CREATIVITA'

Per il tema “Ricerca ed innovazione”: buoni gli indicatori relativi alla propensione all’acquisizione licenze e brevetti (percentuale di imprese attive che hanno acquisito licenze e brevetti sul totale delle imprese attive) ed alla innovazione del sistema produttivo (numero di imprese attive, aventi 3 o più addetti, impegnate in progetti di innovazione di prodotto, di processo, organizzative oppure di marketing e/o con utilizzo di piattaforme digitali sul totale di imprese attive in provincia di Ravenna), inferiore agli altri contesti territoriali l’indicatore Specializzazione produttiva nei settori ad alta intensità di conoscenza (imprese con attività principale nei settori manifatturieri ad alta tecnologia e nei servizi ad alta intensità di conoscenza sul totale delle imprese esclusa la Pubblica Amministrazione).

 

DIMENSIONE 11: QUALITA' DEI SERVIZI

Buona è la qualità dei servizi di pubblica utilità nell’ambito della dimensione “Qualità dei servizi”: il 29,9% dei bambini 0-2 anni usufruisce di servizi pubblici per l’infanzia (solo il 14,1% a livello nazionale), il 100% dei comuni ravennati offre servizi per l’infanzia, contro l’89,4% in regione ed il solo 59,6% dei comuni su base nazionale, particolarmente basso anche il tasso relativo all’emigrazione ospedaliera (2,0% rispetto al 4,1% regionale e 6,5% nazionale). In aumento la percentuale di raccolta differenziata, seppur con percentuale inferiore agli altri ambiti. Solo a livello regionale si raggiunge l’obiettivo imposto dalla normativa vigente (art. 205 del D.Lvo 152/06) del 65% di raccolta differenziata. Per monitorare adeguatamente il processo di transizione al digitale, per cui secondo il piano della Commissione europea per la banda larga, è previsto l'accesso a una rete di almeno 100 Mbps in tutte le case europee entro il 2025, si mostra necessario analizzare il grado di copertura con accesso ultra veloce ad internet (fibra ottica), che nel territorio provinciale si attesta al solo 13,5%, percentuale più bassa rispetto agli altri contesti. Seppur rimanendo alto l’indice di sovraffollamento dell’istituto di pena e superiore agli altri contesti territoriali, nell’anno 2020 risulta in calo. La necessità di contenere i rischi da Covid19 ha portato, infatti, a misure straordinarie ed ulteriori possibilità di concessione di misure alternative alla detenzione penitenziaria (detenzione domiciliare, licenze premio straordinarie) ed è stato previsto che fino al 30 giugno 2020, fossero operative delle deroghe alla Legge 199 del 2010.

 

BES_2021_FASCICOLO_RAVENNA (3,95 MB - PDF)

 

PERIODO DI RIFERIMENTO: ANNO 2021

DATA DI PUBBLICAZIONE: 21 DICEMBRE 2021

MODIFICA: 10 MARZO 2022