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Misurazione del benessere: confronti tra territori
Pubblicato il primo rapporto "Misurazione del benessere: confronti tra territori"
MISURAZIONE DEL BENESSERE:CONFRONTI TRA TERRITORI
Grazie alla collaborazione di tutte le Province dell'Emilia-Romagna, della Città Metropolitana di Bologna e Regione Emilia-Romagna si è giunti alla produzione del primo rapporto "Misurazione del benessere: confronti tra i territori". Nel documento si usa una metodologia di elaborazione adottata dalla Provincia di Rimini. Il volume rielabora i dati del rapporto 2020 del Benessere Equo Sostenibile delle Province. "Il Benessere Equo e Sostenibile delle province" è un progetto in rete, nato nel 2013 da un’iniziativa pilota della Provincia di Pesaro e Urbino, che vede nell'anno 2020 l'adesione di tutte le Province dell'Emilia-Romagna e della Città Metropolitana di Bologna. Lo scopo dello studio è quello di osservare sia i livelli di benessere misurati per i diversi domini all'interno di ciascuna provincia, sia quello di confrontare gli scenari della province della regione Emilia-Romagna con il resto dei territori italiani ed all'interno della regione stessa
QUALCHE DATO DI COMMENTO DELLA PROVINCIA DI RAVENNA a cura del Servizio Ricerca ed Innovazione Statistica della Provincia di Ravenna
Positivo è il confronto con la media italiana in cui la provincia di Ravenna riporta 8 indicatori sintetici leggermente al di sopra della media nazionale, mentre gli altri 3 indicatori (leggermente inferiori) non si discostano molto dalla media nazionale. La dimensione Salute presenta cinque indicatori su sei migliori del quadro nazionale, riportando valori molto al di sopra dell’indicatore italiano nei tassi relativi alla speranza di vita alla nascita. Nel complesso buono il confronto anche per la dimensione Istruzione e formazione (in cui 4 indicatori su 6 sono superiori) ed in tema di Lavoro e Conciliazione dei tempi di vita, per cui il tasso di mancata partecipazione al lavoro (15-74 anni), il tasso di disoccupazione (sia generale che giovanile) risultano particolarmente bassi e si riporta un eccellente tasso di occupazione (20-64 anni). Incoraggiante il quadro del Benessere economico sul territorio ravennate: risulta infatti minore la percentuale delle pensioni di basso importo ed il tasso di ingresso in sofferenza dei prestiti bancari alle famiglie. Positive le dimensioni Relazioni Sociali e Politiche ed Istituzioni, per cui risulta alto l’indicatore relativo alla presenza di donne a livello comunale, tanto da raggiungere la Gender Balance Zone (percentuale di donne elette compresa tra il 40% e il 60%) e il tasso di partecipazione alle elezioni europee, stante l'elevata partecipazione dei cittadini al voto. Favorevole il raffronto anche per le dimensioni Innovazione, ricerca e creatività e Qualità dei servizi, per cui risultano eccellenti gli indicatori socio-sanitari (è alta la percentuale di bambini di 0-2 anni che usufruisce dei servizi e bassa l’emigrazione ospedaliera in altra regione, mentre rimane particolarmente basso il numero medio di interruzioni del servizio elettrico senza preavviso). In tal ambito occorre porre particolare attenzione agli indicatori di mobilità e carcerari. Gli indicatori sintetici leggermente al di sotto della media italiana sono quelli riportati nelle dimensioni “Sicurezza”, “Paesaggio e patrimonio culturale” e “Ambiente”. Per quanto riguarda la Sicurezza, luci ed ombre in tema di criminalità, per cui gli indicatori dei delitti denunciati per 10mila abitanti e il numero di delitti diffusi denunciati per 10mila abitanti, riportando valori in linea per l’intera regione Emilia Romagna, fanno pensare certamente ad un problema di sicurezza, ma anche ad un segno di fiducia della popolazione, pronta maggiormente a denunciare, poiché ampiamente fiduciosa nelle capacità investigative delle forze dell’ordine. Nella dimensione del “Paesaggio e patrimonio culturale”, seppure la regione Emilia-Romagna risenta del confronto nazionale per gli indicatori culturali (che calcola i visitatori di siti d’eccellenza quali il Parco archeologico di Pompei o la Galleria degli Uffizi), la provincia di Ravenna, con i suoi otto monumenti iscritti nella Word Heritage List, riporta per l’indicatore Visitatori degli istituti statali di antichità e arte per Kmq un valore leggermente superiore alla media nazionale.
Più basso rispetto alla media nazionale, in generale per quasi tutte le province, invece l’indicatore “Densità di verde storico e parchi urbani di notevole interesse pubblico” che misura le sole aree verdi vincolate ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.lgs 42/2004 e s.m.): spazi a cui si riconosce un interesse pubblico come giardini, parchi annessi alle grandi proprietà nobiliari, orti e giardini botanici, sempre se caratterizzati da rilevanza artistica o storica. Per quanto riguarda la dimensione Ambiente risultano rispettati i limiti per gli indicatori che si riferiscono alla qualità dell’aria, seppure inferiore alla media nazionale, risentendo della particolare conformazione orografica e posizione geografica della pianura Padana.
Anche nel confronto con la regione non sono presenti dimensioni con valori molto al di sotto o molto al di sopra della media indice che per tutti gli scenari i valori rilevati non si discostano molto (in peggio o in meglio) dai valori medi regionali. Si posizionano leggermente sopra la media le dimensioni Salute, Paesaggio e patrimonio culturale, Sicurezza, ed Ambiente. In generale per la dimensione Salute 4 indicatori su 6 registrano valori superiori all’indicatore dell’Emilia-Romagna. Gli indicatori relativi alla dimensione Sicurezza riportano valori non molto discostanti dalla media. Unica nota per cui occorre portare attenzione gli indicatori relativi alla sicurezza stradale. A incidere positivamente sul tasso sintetico della dimensione Paesaggio e Patrimonio Culturale, sono il numero dei visitatori degli istituti statali di antichità e arte per Kmq, e le migliaia di visitatori degli istituti statali di antichità e arte per istituto con valori d’eccellenza rispetto a tutte le altre province. Per la dimensione Ambiente si riportano tassi in generale positivi. Ad esempio, risulta eccellente la percentuale di energia prodotta da fonti rinnovabili. A causa di una riorganizzazione regionale in centri di raccolta sovra provinciali, seppure in lieve miglioramento rispetto alla precedente rilevazione in virtù di una maggiore diffusione della raccolta differenziata, risulta ancora negativo, invece l’indicatore relativo al conferimento di rifiuti urbani in discarica. Passiamo alla disamina delle dimensioni che riportano indicatori leggermente inferiori. Per la dimensione Istruzione e formazione,si registrano per alcuni indicatori valori superiori alla media regionale (ottimi gli indicatori sulle competenze degli studenti) bilanciati da indicatori che segnano valori più bassi (come la percentuale di persone laureate e con altri titoli terziari e l’indicatore relativo alla partecipazione alla formazione continua). Sulla dimensione Lavoro e conciliazione dei tempi di vita incidepositivamente il ridotto tasso di mancata partecipazione al lavoro, i tassi di disoccupazione generale e giovanile che riportano valori al quanto inferiori rispetto all’indicatore regionale. Rimane alta invece la differenza di genere nel tasso di mancata partecipazione al lavoro e il tasso di mancata partecipazione al lavoro giovanile (15-24 anni). Per quanto riguarda la dimensione Benessere economico, gli indicatori semplici sono posti in generale intorno all’indicatore dell’Emilia-Romagna, ad eccezione del tasso d’ingresso in sofferenza dei prestiti bancari alle famiglie, tra i valori più bassi della regione. Per la dimensione Relazioni Sociali gli indicatori sono allineati ai regionali, con un dato di eccellenza riportato per l’indicatore sull’associazionismo. Per quanto riguarda l’ambito Politiche ed Istituzioni, positivi gli indicatori sull’inclusività nelle istituzioni, ma non del tutto confortanti gli indici finanziari. Non brillanti gli indicatori sulla Innovazione Ricerca e Creatività. Sulla dimensione Qualità dei servizi, infine, incidono non positivamente gli indicatori sulla criminalità, carcerari e di pubblica utilità, mentre risultano eccelsi quelli relativi ai servizi socio-sanitari.