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Sala Nullo Baldini
La Sala "Nullo Baldini", sita presso la Residenza Provinciale con ingresso in via Guaccimanni n° 10, è destinata ad ospitare manifestazioni promosse sia dalla Provincia di Ravenna, anche in collaborazione e/o convenzione con altri soggetti, sia da soggetti terzi.
Contatti e informazioni su modilità di concessione e prenotazione
Un po' di storia...
LA SALA NULLO BALDINI - La sala nasce come salone da pranzo dell'Hotel Byron, al piano terra dell'ala su via Guaccimanni (ampliamento di Palazzo Rasponi), fatta costruire da Geremia Zoli nel 1899.
Dal 1918 al 1922 il Palazzo fu sede della Federazione delle Cooperative e, dopo l'incendio causato da squadre fasciste nel '22 e la costruzione del nuovo palazzo, diretta dall'architetto piacentino Giulio Ulisse Arata fra il 1925 e il 1928, diventerà sede della Provincia di Ravenna.
Nel1961, precisamente il 31 gennaio, la Provincia dispone la "trasformazione del salone posto al n.10 di via Guaccimanni in sala per convegni e pubbliche conferenze", stanziando la cifra di £ 1.750.000 ed ipotizzando in futuro "la trasformazione del locale in sala del Consiglio".
Un documento della "Commissione provinciale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo", datato 7 febbraio 1961, autorizza l'Amministrazione Provinciale ad adibire la sala a "pubblici convegni e conferenze con eventuali proiezioni cinematografiche con macchina a formato ridotto".
Da quel momento la sala diviene un punto di riferimento per tutta la comunità ravennate, ospitando tantissime manifestazioni di carattere isituzionale, politico, ecomonico e sociale.
Successivamente negli anni '80 lo spazio fu destinato ad archivio provinciale.
Nell'autunno del 2010 con il termine dei lavori di riqualificazione della sala e dei locali adiacenti (hall di ingresso, guardaroba, gruppo servizi e saletta riunioni) viene finalmente restituita alla città di Ravenna, e a tutta la comunità provinciale, un luogo teatro di tanta storia politica e civile recente.
I lavori di ristrutturazione hanno riguardato il ripristino dei locali, il restauro dei soffitti decorati ed un complessivo programma di allestimento per dotare la sala di tutte le opere, impiantistiche e di arredo, indispensabili per creare un funzionale spazio per convegni, conferenze, dibattiti ed esposizioni.
Tratto dal saggio di Maria Giulia Benini in "Arata e Ravenna opere e progetti nella città di Corrado Ricci" (Longo Editore, anno 2008)
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L’elemento di maggior rilievo formale della sala “Nullo Baldini" è costituito dai soffitti decorati, commissionati da Geremia Zoli (proprietario dell’albergo Byron) ad autore sconosciuto.
La composizione è formata da quattro riquadri raffiguranti nella zona centrale le quattro stagioni dove fanciulle e giovanetti sono circondati in successione da mazzi di fiori (primavera), da fasci di grano (estate), da grappoli d’uva (autunno) ed infine dal gelo della neve (inverno).
Nell’opera vi si può senz’altro riconoscere una “mano” di buon livello che ha reso piacevolmente la composizione della scena, la leggiadria delle figure nel movimento delle vesti e l’effetto cromatico e brillante dei colori.
Nel 1927 i soffitti vennero restaurati ed in tale occasione furono aggiunti otto stemmi (due per riquadro) raffiguranti simboli comunali.
Sicuramente anche in questo soffitto, come già ritrovato durante il restauro del soffitto della sala consiliare, dovevano comparire i simboli del fascio littorio e del vecchio stemma provinciale, entrambi sostituiti con molta probabilità intorno al 1946 rispettivamente dal simbolo della Repubblica e dal nuovo simbolo della Provincia.
(Ultimo aggiornamento: 17 agosto 2021)