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Sviluppo di energia da fonti rinnovabili
Settore produttivo del fotovoltaico in continua crescita.
Come attestano i dati ufficiali del Gse, il Gestore dei servizi energetici, nella nostra provincia lo sviluppo e l'installazione di impianti fotovoltaici sono in crescita costane.
Nel 2009, la potenza installata degli impianti fotovoltaici incentivati dal Conto Energia ha superato i 700 MW su tutto il territorio nazionale (con un obiettivo di 1200 MW entro il 2011).
Tale potenza si riferisce agli oltre 57mila impianti entrati in esercizio in Italia (tra vecchio e nuovo Conto energia) da quando è attivo il meccanismo di incentivazione dell’energia prodotta da fotovoltaico.
La produzione di energia da fonti rinnovabili che non determinano emissioni in atmosfera, oltre al risparmio e all’efficientamento energetico, è la risposta alla necessità di riduzione delle emissioni di CO2, normalmente emesse con le produzione di energia derivata da fonti fossili.
Questo si traduce in un risparmio di circa 0,531 kg di CO2 per ogni kwp prodotto da fotovoltaico rispetto alle fonti fossili.
Le regioni con una maggiore potenza installata sono, al 2 dicembre 2009, la Puglia (97 MW), la Lombardia (85 MW) e l’Emilia Romagna (64 MW) mentre quelle con maggior numero di impianti la Lombardia (8703), l’Emilia Romagna (5345) e il Veneto (5203).
Come attesta la tabella qui a sinistra, Ravenna, con i suoi 690 impianti, è al terzo posto tra le provincie della Regione per numero di installazioni, ma in considerazione al rapporto tra il numero di impianti e il numero degli abitanti sale invece al primo posto con un impianto installato ogni 560 abitanti.
Si può valutare che con i 6750 kwp installati al 2 dicembre 2009 in provincia si risparmia l’emissione in atmosfera di circa 8.590 tonnellate di CO2 ogni anno: un risultato equivalente a piantare 1.700 ettari di bosco.
Visto il considerevole supporto economico che il Conto Energia fornisce a questo tipo di investimenti è lecito attendersi che il trend positivo prosegua per tutto il 2010.
Del resto, secondo un’analisi dell’Università di Bologna, nel nostro territorio provinciale sono disponibili 450 ettari di tetti di capannoni e impianti commerciali e produttivi esposti a sud, tutti potenzialmente sfruttabili.