In evidenza

Home ›› In evidenza ›› Coronavirus, piano infanzia e adolescenza

Coronavirus, piano infanzia e adolescenza

28-04-2020

Incontro in video conferenza del presidente de Pascale con i Ministri Bonetti, Azzolina, Spadafora e Catalfo

 

Questa mattina, martedì 28 aprile, il Presidente della Provincia Michele de Pascale, in veste di Presidente dell'UPI, ha partecipato alla video conferenza sul piano infanzia e adolescenza con i Ministri Bonetti, Azzolina, Spadafora e Catalfo.

"L'incontro di oggi segna un passo in avanti molto importante – ha commentato de Pascale – finalmente il tema della condizione dei bambini e degli adolescenti in questa emergenza sanitaria è entrato a pieno titolo al centro del dibattito nazionale. Siamo pronti a mettere a disposizione spazi all'aperto per potere iniziare a far riprendere la socialità per i bambini e i ragazzi: possiamo scegliere una data simbolica, come il 28 maggio che è la Giornata mondiale del diritto al gioco, per organizzare un primo momento di socializzazione.

Si è deciso di partire dal Documento della Società italiana di pediatria, che ha richiamato la politica a sviluppare linee d’indirizzo che si basino su prove scientifiche e raccomandazioni internazionali e che attribuiscano il giusto valore ai bambini, agli educatori e insegnanti e alle famiglie, per definire un protocollo unitario tra tutte le istituzioni che affronti il tema anche ragionando per tappe. Servono misure per l'immediato, quando dal 4 maggio si tornerà nei posti di lavoro, e poi progetti innovativi per la gestione delle attività nei mesi estivi. Oggi dal Ministero della Sanità ci è stato detto che è possibile, anche se ovviamente complesso, ma soprattutto che è assolutamente necessario per la salute dei bambini e degli adolescenti provare a trovare soluzioni.

Abbiamo due esigenze, entrambe centrali dobbiamo restituire ai bambini e ai ragazzi la possibilità di socializzare e dobbiamo evitare in tutti i modi che al rientro al lavoro il problema di come curarsi dei figli ricada tutta sulle spalle delle famiglie, e delle donne in particolare. Per le donne sarebbe un tornare indietro di anni che non possiamo permettere. Partiamo con un protocollo che detti le regole e che si muova sotto la stretta verifica del Comitato tecnico scientifico, e troviamo soluzioni utili e praticabili. I costi saranno molto alti, ma di certo come istituzioni, insieme non possiamo tirarci indietro".