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Monitoraggio incidenti stradali in provincia di Ravenna

17-12-2020

Elaborazioni: Servizio Statistica - Provincia di Ravenna

  • Nel 2019 sono avvenuti in provincia di Ravenna 1.620 incidenti stradali con lesioni a persone, 5 in più rispetto l’anno 2018 (+0,31).
  • Il numero dei morti, pari a 42, pur registrando una particolare riduzione rispetto al 2010 del 4,5%, torna a crescere rispetto al 2018. Nonostante l’aumento del parco veicolare, i morti per 100.000 veicoli circolanti sono in diminuzione.
  • Il numero dei feriti registrati nell’anno 2019 è pari a 2.208, 3 in più rispetto al 2018 (+0,14%), in progressivo calo rispetto al 2010.
  • Il costo sociale degli incidenti stradali anno 2019, calcolato in base ai parametri indicati dal Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti, con riferimento all’anno 2010, si attesta a 174.182.772 euro. Analizzando l’andamento nell’ultimo decennio risulta in graduale e quasi costante diminuzione, con l’eccezione del 2017 e del 2019 in cui aumenta dell’8%. A inficiare sull’aumento del costo sociale di entrambi gli anni, l’aumento delle vittime della strada.
  • Il maggior numero di sinistri si concentra per una quota pari al 72,8% nel contesto urbano, mentre il 23,8% accade nel contesto extraurbano e il 3,4% in autostrada. Il numero degli incidenti risulta in aumento rispetto all’anno 2018 in contesto urbano del 1,5%, mentre negli altri contesti registra una diminuzione (-13,8% in autostrada, -0,8% in strada extraurbana). Seppure si registri una maggiore concentrazione dell’incidentalità sulle strade urbane, le altre strade segnano livelli di pericolosità più elevati.
  • Il territorio provinciale è attraversato da un elevato traffico che va intensificandosi nei mesi estivi, caratterizzati da una forte vocazione turistica: giugno, luglio, agosto sono i mesi con maggior incidentalità. In particolare nel mese di giugno si raggiunge il numero massimo di incidenti. Nello stesso mese si registra il picco per l’indice di mortalità pari a 6 morti ogni 100 incidenti. Agosto, invece si conferma il mese peggiore per quanto riguarda la lesività con 147 feriti ogni 100 incidenti.
  • Gli incidenti si concentrano maggiormente nei giorni venerdì e sabato, l’indice di mortalità si alza la domenica, mentre l’indice di lesività si mostra più elevato il lunedì.
  • Per quanto concerne la distribuzione di incidenti, la punta massima di incidentalità della giornata si registra intorno alle 18, quando si cumulano gli effetti dell'aumento della circolazione dovuto agli spostamenti dal luogo di lavoro verso le abitazioni e di altri fattori quali l'accumulo dello stress da lavoro e la difficoltà di percezione visiva dovuta alla riduzione della luce naturale non ancora sostituita da quella artificiale. L'indice di mortalità si mantiene più alto durante la notte raggiungendo il suo picco intorno a mezzanotte.
  • Il mezzo più lesivo rimane l'automobile (con il 58% dei feriti), il velocipede il secondo (16,8%) e il motociclo il terzo (11,3%). I pedoni infortunati sono in crescita rispetto all'anno 2010, mentre è in diminuzione il trend dei feriti per gli altri mezzi.
  • Tra le nature più frequenti si confermano lo scontro frontale-laterale (34,8%), il tamponamento (18,7%) e la fuoriuscita (12,6%). Rimane la più pericolosa lo scontro frontale.
  • Tra le persone coinvolte, si registra un maggior coinvolgimento degli uomini, che rappresentano il 74% delle vittime e il 59% delle persone ferite.
  • Il maggior numero di vittime si concentra nelle classi 18-29 anni, 60-69 anni, 70-79 anni. Il maggior numero degli infortunati è concentrata nella classe 18-29 anni.
  • La categoria dei conducenti è quella che registra il maggior numero di vittime (pari al 71,4%). A seguire le categorie più colpite sono i passeggeri posti nei posti anteriori degli autoveicoli (9,5%) e i pedoni (7,1%).
  • Dai dati provvisori del 2020 riferiti ai primi 6 mesi dell’anno, emergono gli effetti delle restrizioni agli spostamenti imposte per l’emergenza Covid-19, con una riduzione significativa pari al -33% per gli incidenti , pari al -45%, per le vittime della strada e per il -39% dei feriti
  • Rimane il primo veicolo "causa di morte" per incidentalità stradale l'autovettura, (per il 45% dei morti), il velocipede il secondo (per il 23,8%), il motociclo il terzo (per il 16,7% delle vittime). Dall’anno 2010 si registra una diminuzione per le vittime in motociclo/ciclomotore, mentre aumentano quelle in autovettura e risultano stabili quelle a piedi.