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La congiuntura in provincia di Ravenna nel IV trimestre 2013

27-03-2014

Elaborazione del Dott. Paolo Montanari - volontario dell'Associazione AUSER - in collaborazione con il Servizio Statistica della Provincia di Ravenna.
Progetto: Diffusione della cultura statistica nella comunità.

L'industria
Il quarto trimestre 2013 ha riservato un andamento nuovamente negativo, registrando una forte riacutizzazione della variazione della produzione dell'industria manifatturiera provinciale (pari al -3,3%), che ha prolungato la fase recessiva avviatasi sul finire del 2011. Ogni settore di attività è stato oggetto di cali della produzione, tranne la filiera relativa all’energia, alle industrie chimiche e a quella delle materie plastiche, che ha registrato una variazione positiva pari al +1,3%. La differente capacità di stimolo tra la domanda interna ed estera ha giustificato la differenza tra l'andamento del fatturato totale (in diminuzione del 2,2%), e quello del fatturato estero che ha invece accelerato al +2,9%, ma senza riuscire a compensare del tutto la riduzione di quella interna. Al miglioramento delle industrie alimentari e della filiera energia, industrie chimiche e materie plastiche, si sono contrapposti i cali dei rimanenti settori. L'andamento più deludente è stato rilevato dalle industrie dei metalli (-4,1%).
Per quanto riguarda il settore delle costruzioni, a partire dalla fine del 2008, i segnali di difficoltà sono diventati manifesti a tutti i livelli territoriali. Dopo avere registrato una sostanziale stabilità nel 2010, già nel corso del 2011, il volume d’affari del settore è tornato a diminuire pesantemente anche nella nostra provincia, registrando nel quarto trimestre 2013 un ulteriore contrazione pari a -3,1%.

L'occupazione
Secondo l'indagine Istat sulle forze di lavoro, l'acuirsi della crisi economica si è riflessa in modo particolarmente negativo sul mercato del lavoro della provincia di Ravenna, facendo registrare un tasso di disoccupazione medio provinciale pari al 9,9% (triplicato rispetto all'anno 2008), 9,2% per gli uomini e 10,8% per le donne e un calo nel tasso di occupazione medio provinciale di un punto percentuale rispetto all'anno 2012. La riduzione dell'occupazione provinciale ha riguardato tutti i settori economici e, in modo più sostenuto, quello industriale in senso stretto.
Dai dati dell'Archivio SILER (fonte: Centri per l’impiego) emerge come non si sia arrestato il calo degli occupati a tempo pieno (-2,4% rispetto al quarto trimestre 2012), mentre aumentano quelli a tempo parziale dello 0,6%.Rimangono stabili i contratti a tempo indeterminato, anche se l'aumento riguarda esclusivamente i contratti a tempo parziale, la qual cosa rende più sfumata una realtà nella quale aumenta la quota di imprese, che in risposta alla crisi, ricorre a forme di impiego più flessibili, trasformando contratti a tempo pieno in contratti a tempo parziale.

Il porto
Nel porto di Ravenna, durante il 2013, si è registrata una movimentazione merci pari a 22.486.080 tonnellate, in crescita in ogni settore merceologico e con un saldo complessivo pari a 1.025.601 mila tonnellate, ovvero + 4,8% rispetto al 2012. In particolare gli sbarchi sono stati pari a 19,1 milioni di tonnellate (+4,1%), mentre gli imbarchi ammontano a 3,4 milioni di tonnellate (+8,9%).
Molto positivi i dati relativi al traffico container ed alle Autostrade del mare, settori nei quali si sono toccati il record storico per il Porto di Ravenna. Ottimo il dato della movimentazione trailer. Molto buono anche il risultato per il traffico di nuove autovetture. Per quanto concerne il settore delle crociere, anche nel 2013, un importante flusso di crocieristi ha coinvolto la città di Ravenna e il suo territorio, sfiorando l’obiettivo dei 100.000 passeggeri.

Turismo
Dopo il decremento, comunque contenuto e di tipo congiunturale, già registrato nel corso del 2012, il dato 2013 è proseguito sul medesimo trend, registrando una sostanziale tenuta (in particolare per gli arrivi) seppur con numeri in leggera flessione rispetto al dato annuo precedente. In dettaglio, il 2013 si chiude con 1.301.655 arrivi (-0,68% sul dato 2012) e con un totale di 6.652.823 presenze (-2,20% rispetto al 2012). Il dato estero cresce del 4,71% nel computo arrivi e, omogeneamente, del 4,62% in quello presenze, tenendo anche stabile la permanenza media a 5,5 giornate. Il mercato interno invece, conferma il proprio calo di domanda e di capacità di spesa, con un decremento dell'1,84% negli arrivi e del 3,80% nelle presenze, con una permanenza media pari a 5,0 giornate (contro le 5,1 del 2012). Il confortante dato estero è frutto sia della robustezza dei mercati storici dell'Europa centro-settentrionale che della crescita, davvero sensibile, fatta registrare dai mercati dell'Est Europa ed in particolare dalla Russia. Spiccano in particolare, con un totale presenze a sei cifre, i dati del primo mercato d'oltre confine, ovvero la Germania, che totalizza 395.340 presenze (in sostanziale tenuta rispetto al 2012 verso il quale cede appena lo 0,33%) e quelli di Svizzera (+5,18% per un totale di 168.260 presenze) e Francia, che totalizza 128.817 presenze (+7,56%).
In conclusione, il dato 2013, nonostante le oggettive criticità cui ha dovuto far fronte tutto il nostro sistema turistico, presenta elementi incoraggianti quali: il dato estero in crescita, il confortante riscontro del comparto alberghiero e la sostanziale tenuta complessiva del nostro territorio, che poggia su mercati (sia interni che esteri) robusti e fidelizzati, capaci di registrare oltre 6.650.000 presenze anche in annate congiunturalmente difficili. D'altro canto va invece evidenziata la difficoltà di aprirsi a mercati extra-europei, l'arretramento del dato interno e in ultimo la prosecuzione di un trend che certamente registra la sopra citata tenuta complessiva delle nostre destinazioni turistiche, ma che, al contempo, anche per evidenti e ben note ragioni congiunturali, risulta in flessione per il secondo anno consecutivo.

 

 

Per informazioni: Dott. Paolo Montanari - Volontario dell'Associazione AUSER - (e-mail: pmontanari@mail.provincia.ra.it) - Servizio Statistica (e-mail:statistica@mail.provincia.ra.it)